Secondo Eraclito l’uomo non poteva fare altro che assistere allo scorrere inesorabile del tempo cercando di catturare il momento (Carpe Diem), ma essendo in realtà impotente dinnanzi al suo flusso continuo (Panta Rei). Ciò causa uno dei sentimenti umani più forti, e che prima o poi, colpisce ognuno di noi, la nostalgia, associabile a quella sensazione di aver perso dei momenti in cui si era riusciti ad afferrare un quieto vivere, che banalmente definiamo felicità. Tutto questa digressione serve per introdurre una serie che vi consiglio caldamente, e che in buona parte si basa su questa sensazione (la nostalgia s’intende): produzione Netflix diretta dai Duffer Brothers, ovvero Stranger Things. La serie ha un incipit narrativo molto semplice: il dodicenne Will Byers scompare misteriosamente in una cittadina chiamata Hawkins nel 6 novembre 1983. Diversi gruppi di persone, tra cui suoi cari e la polizia, cercheranno di ritrovarlo, noi seguiremo le loro vicessitudini nel tentativo di far luce sull’aura di mistero che aleggia intorno questa sparizione.
Non volendo fare una recensione (sarebbe tardivo) voglio riassumervi ciò che mi è piaciuto di questa serie, elencandone i 5 motivi fondamentali per cui la consiglio vivamente. Partiamo!