Dopo aver visto e amato la terza stagione di Black Mirror, serie creata da Charlie Brooker e prodotta da Netflix, possiamo confermare, senza ombra di dubbio che ci troviamo davanti a un degno successore de ”Ai Confini Della Realtà ”.
A differenza della serie creata negli anni sessanta da Rod Serling, Black Mirror si preoccupa di mostrare l’ignoranza, la pericolosità e l’importanza dell’essere umano di fronte a quelli che sono i nuovi mezzi tecnologici. Un essere umano vulnerabile, apparentemente innocente, ma che al suo interno può celare i misteri più oscuri.
Sono sei gli episodi prodotti per la nuova stagione:
3×01 – Nosedive
Ci troviamo in un mondo in cui ogni persona viene classificata in base a un voto da una o cinque stelle. Qui vive un impiegata, interpretata in maniera veramente ottima da Bryce Dallas Howard e che vedrà nel matrimonio di una sua amica, un’ottima opportunità per raggiungere il ranking ideale definitivo.
La puntata ben presto si rivelerà una ”satira” sull’accettazione, sulla consapevolezza della nostra immagine e su quanto le nostre vite, noiose e ripetitive, possano diventare ”apparentemente” accettevoli e felici al mondo odierno. Accompagnato da un’ottima messa in scena, diretta da Joe Wright, Nosedive risulta in fin dei conti un episodio ben fatto e che offre numerosi spunti di riflessione.
3×02 – Playtest
Dopo aver conosciuto una giovane donna, un viaggiatore di nome Cooper decide che è ora di tornare a casa e sistemare quelli che sono i suoi problemi famigliari. Per racimolare qualche soldo decide di accettare un lavoro, diventando un betataster per un videogioco che sfrutta la realtà virutale.
Ed ecco quello che possiamo definire ”il miglior episodio della stagione”. La storia narra le vicende di un ragazzo che dopo aver visto del materiale pornografico viene ricattato da degli invidui anonimi. Se non obbedisce agli ordini il suo video viene caricato e postato su tutti i social network.
Qui viene fuori una delle cose che più amo di Charlie Brooker: La caratterizzazione dei personaggi. La serie ci riesce così bene da farti affezionare ad ogni singolo individuo. Percepisci le sue ansie, ricevi le sue gioie, ma anche i pugni nello stomaco. Il finale di questo episodio vi lascerà letteralmente a bocca aperta. Non saprete più cosa pensare. Vi sentirete sporchi dentro e partecipi dell’accaduto. Una delle vette più alte di questa meravigliosa serie.
3×04 – San Junipero
San Junipero narra le vicende di due ragazze, Yorke e Kelly. Il loro rapporto diventerà sempre più grande, andando ben oltre a una semplice amicizia.
La storia di cui di vi sto parlando è veramente particolare. Devo essere sincero, mi è difficile parlarne. Qui non troverete il vero marchio di fabbrica della serie. Non ci sarà posto per la cattiveria e lo shock. La storia va presa semplicemente per quello che è: Una riflessione su quanto oggi sia davvero difficile scendere a patto con noi stessi. Non a tutti potrà piacere, ma è sicuramente un episodio che vi rimarrà in testa per un po’ di giorni.
Dopo uno scontro a fuoco con delle creature chiamate ”i parassiti”, un soldato inizia ad essere tormentato da degli strani sogni e da un oggetto non identificato. Le sensazioni sono sempre più sconosciute e la verità verrà presto a galla.
Non tutti gli episodi sono perfetti. Seppur abbia una storia veramente interessante, ”gli uomini e il fuoco” manca di ritmo. Il protagonista manca di una e vera propria caratterizzazione e lo spettatore si affezziona difficilmente al personaggio. La tematica è efficace, il finale pure, ma rimane quell’amaro in bocca che non ti aspetteresti mai. Uno degli episodi più deboli dell’intera serie.
3×06 – Odio universale
La morte di una giornalista al centro di una tempesta sui social porta un’esperta detective e il suo braccio destro a una scoperta agghiacciante. Sarà il primo di una lunga serie.
La stagione si chiude con un giallo. Affascinante nella impostazione e nei dialoghi, Charlie Brooker riesce a creare una storia che per novanta minuti non annoia mai e lascia lo spettatore in tensione. Un sospetto continuo e una rappresentazione lampante di come i social network abbiano reso insensibile l’essere umano. Nulla di eccezzionale, ma una degna conclusione.
La terza stagione è assolutamente sorprendente. Non è esente da difetti, non tutti gli episodi sono perfetti, ma una volta finita sarete già in trepida attesa e ne vorrete ancora di più. Charlie Brooker si dimostra uno degli sceneggiatori più interessanti degli ultimi anni e noi non vediamo l’ora di vedere le prossime stagioni.