Perché il Woody Allen degli ultimi anni è così.
Un giorno partorisce pellicole di alto valore come Midnight In Paris e in un altro scrive pellicole alquanto discutibili come To Rome With Love. La paura del ripetersi, della monotonia è sempre nell’aria, ma è grazie a pellicole come Cafe Society che il regista torna a farci sognare, dandoci un ulteriore prova del suo inesauribile talento.
La storia, ambientata negli anni trenta, narra le vicende di Bobby, (Jesse Eisenberg) un ragazzo ebreo in partenza per Los Angeles che ha intenzione di sfondare nel mondo del cinema. Ben presto si imbatterà in Vonnie (Kristen Stewart) di cui si innamorerà perdutamente.
Come abbiamo detto prima la pellicola risulta ben fatta. Seppur i personaggi, le tematiche possano assomigliarsi e dare quel senso di Deja-Vu, Cafe Society riesce a rendere interessante ogni cosa. Caratterizzati in maniera ottimale, i personaggi finiscono per entrare sin da subito in sintonia con lo spettatore, donando risate e momenti romantici davvero intensi. Complice anche le buone interpretazioni degli attori, a partire da Jesse Eisenberg che si conferma sempre di più un grandissimo attore, in grado di assorbire in maniera stupefacente le sfaccettature del personaggio. Kristen Stewart buca lo schermo sin dalla prima inquadratura. Allen le regala sin da subito dei primi piani davvero affascinanti, fatti di colori caldi e al tempo stesso seducenti. Un lavoro, che purtroppo, viene rovinato in maniera parziale dall’ennesima interpretazione moscia dell’attrice. Il personaggio risulterà interessante, ma rimarrà comunque l’amaro in bocca. Il cast ha senza dubbio i suoi pregi e i suoi difetti, ma quando entra in scena il personaggio di Blake Lively qualche domanda inizi veramente a fartela.
La pellicola è accompagnata da una colonna sonora perfetta per il periodo e da una sottile nostalgia che ben presto diventerà il fulcro principale dell’intera storia. Ci sono i progetti cinematografici mai iniziati, l’idea di un successo illusorio e gli amori mai dimenticati. Il tutto perfettamente amalgamato in una cornice incantevole e dal sapore agrodolce.
Il risultato finale è una commedia divertente, malinconica, che non è un capolavoro, ma che ci fa ben sperare su quelle che saranno le prossime pellicole del maestro Woody Allen.