Alejandro Jodorowsky e la fantascienza: il connubio che non ti aspetti

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Alejandro Jodorowsky nasce a Tocopilla in Cile nel 1929 e durante la sua vita si dedica alle attività più disparate (tra cui anche la lettura e l’interpretazione dei tarocchi). Dal punto di vista artistico, si forma nel teatro lavorando tra gli altri con Fernando Arrabal, Roland Topor e in particolare con Marcel MarceauSuccessivamente grazie al primo dei Midnight MoviesEl Topo (nel quale veste anche i panni del protagonista)acquisisce notorietà, ma è grazie a “La Montagna Sacra” (prodotto dall’agente dei Beatles, dietro la spinta di John Lennon, il quale aveva amato El Topo) che gli viene riconosciuto lo status di regista di culto. Inoltre Jodorowsky si cimenta con successo nella scrittura di libri e fumetti, negli ultimi anni ha inoltre recitato nei film dell’amico Franco Battiato.

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Scena tratta da “El Topo”

Tuttavia questo non è un articolo sulla vita o sull’opera di Jodorowsky, ma sul suo ruolo nel cinema di fantascienza, che purtroppo viene ignorato e di cui non si parla abbastanza. A metà anni ’70 infatti, l’artista cileno inizia a lavorare ad un adattamento del romanzo di Frank Herbert “Dune”. A questo progetto presero parte collaboratori che all’epoca erano sconosciuti ma che successivamente sarebbero diventati esponenti di primo piano nel cinema di fantascienza; alla fase di creazione dello storyboard, oltre allo stesso Jodorowsky, contribuirono artisti del calibro di Chris Foss (artista concettuale che ha lavorato per film quali Superman e soprattutto Alien), Hans Ruedi Giger (vincitore del premio Oscar per gli effetti speciali per Alien), Dan O’Bannon (autore degli effetti visivi del primo celebre Star Wars e sceneggiatore di Total Recalle il disegnatore Jean Giraud (il quale lavorò a Star Wars: Episodio V e Tron), meglio conosciuto come Moebiusche collaborò anche alla stesura della sceneggiatura disegnando ogni scena e immaginando insieme a Jodorowsky le riprese di queste ultime. L’incontro di queste personalità così creative contribuì alla nascita di una nuova concezione di fantascienza e ognuno di loro portò le idee presenti in questo film nelle proprie opere. Infatti, come dichiarato dagli stessi autori, molti film di fantascienza si ispirano a Dune e tra questi ricordiamo in particolare i già citati Alien e Star Wars.

 

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H.R. Giger e lo xenomorfo.

 

Inoltre per il film erano stati scritturati come attori alcune tra le celebrità più in vista del periodo tra cui Orson Welles, Mick Jagger, David Carradine, Gloria Swanson, Amanda Lear e persino Salvador Dalì ; per la colonna sonora vennero invece chiamati i Pink Floyd e i Magma. Putroppo, o per fortuna, quest’opera che fu concepita in modo così grandioso dal regista cileno, non venne mai realizzata: essa era troppo per la sua epoca: troppo visionaria, troppo all’avanguardia, troppo avanti per il momento in cui venne concepita e infine troppo costosa. Tuttavia la grandezza di questo film mai realizzato brilla di luce riflessa e l’eco della sua voce lontana, risuona all’interno della maggior parte dei film successivi appartenenti al filone della fantascienza (concetto espresso anche da Brontis Jodorowsky, figlio di Alejandro, nel documentario “Jodorowsky’s Dune” che tratta appunto di quest’opera mai realizzata).
Ma nonostante il film non venne mai realizzato concretamente, il materiale creato non fu mai messo da parte, ne’ da Jodo ( come lo chiamano amici e fan) e ne’ da Moebius; lo riutilizzarono nella serie fantascientifica di fumetti più grande di sempre: “L’Incal”.

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Locandina del documentario Jodorowsky’s Dune.

 

Nel 1982, Dino De Laurentiis ripesca l’idea di un film basato sull’opera di Herbert. Questa idea trova la sua attuazione nel film “Dune” del 1984 diretto da David Lynch, che però non è in alcun modo legato al visionario concept di Jodo, e a causa dei forti tagli della produzione si rivelò fu un flop ( anche se col tempo è stato rivalutato da critici e pubblico).

 
Prima di mettere l’ultimo punto su questo articolo aggiungo una curiosità : il regista danese Nicolas Winding Refn, regista del pluripremiato Drive, fan dell’artista cileno, è stato uno dei pochi ad aver letto la sceneggiatura originale, contenente gli scritti di Jodorowsky e i disegni di Moebius.